JJ THAMES & Luca Giordano Band

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note:

Ogni artista ha una storia da raccontare, ma solo pochi riescono davvero a trasformare le proprie esperienze di vita in emozioni palpabili sul palco, donando al pubblico qualcosa di autentico, di profondamente umano. JJ Thames è una di quelle rare artiste. La sua vita risuona nella sua voce, nel suo modo di cantare, e in quell’energia che, in ogni esibizione, sfida e supera le avversità con una forza travolgente.

Non tutti gli artisti che calcano un palco sono uguali. Ci sono molti musicisti di talento, alcuni persino straordinari… e poi ci sono quelli rari, come JJ Thames. Insieme alla Luca Giordano Band, non si limitano a essere eccellenti musicisti: rappresentano qualcosa di diverso, di unico.

Scoprire la storia di questa straordinaria artista ti farà comprendere che la sua performance non è solo un semplice concerto. È un’esperienza da vivere con il cuore aperto, capace di lasciare un segno profondo dentro di te.

La sua storia sembra un film di Hollywood, pieno di gioie precoci, tragiche perdite e una svolta. Thames è nata e cresciuta a Detroit, Michigan, dove ha mostrato incredibili capacità musicali nella prima infanzia e, con il sostegno dei suoi genitori, è cresciuta cantando e studiando musica, in particolare pianoforte e tecnica vocale classica e jazz.
È salita sul palco per la prima volta a nove anni e, quando ne aveva 17, si era trasformata in una cantante blues di prodigio
Poi è intervenuta la vita.
A 17 anni ha dato alla luce il primo dei suoi tre figli e si è trasferita con lui nel Mississippi per studiare al Mississippi College. Stabilendosi a Jackson, Jj Thames ha lavorato nel circuito dei club regionali con star come Marvin Maree e altri, tenendo duro e costruendosi un pubblico.
Nel 2004 ha dato alla luce il suo secondo figlio, tragicamente morto per una rara malattia a pochi giorni dal suo secondo compleanno.
Questo enorme colpo emotivo ha riportato la bussola verso nord e così è tornata a Detroit.
Cantare era l’unica cosa che la sollevava dalla disperazione, ed era sempre più determinata a seguire il suo sogno di diventare un’artista affermata, ha affinando la sua presenza sul palco e si è costruiva un gran numero di fan.
Nel 2008 si è trasferita a New York City, sperando di bissare il suo successo. Ma New York può umiliare chiunque e lei è finita a cantare nella metropolitana chiedendo spiccioli e mance. Lo spettacolo di strada, però, le ha anche insegnato come tenere un pubblico solo con la sua voce e il valore della diversità musicale.

Ma questa era New York e lei aveva, con la nascita del suo terzo figlio nel 2010, due bambini piccoli di cui prendersi cura, quindi la musica è dovuta tornare in secondo piano.

Ha lavorato per un certo periodo come assistente in un ristorante e ha iniziato a destreggiarsi tra più lavori, tornando gradualmente a esibirsi.
Nel 2012, non riuscendo ad pagare nemmeno l’affitto settimanale, lei e i suoi bambini sono finiti in un rifugio per senzatetto . Mentre era lì, ha scritto quella che sarebbe diventata la sua prima canzone d’autore, “Tell You What I Know”.
In questo periodo ha  condiviso delle tappe con Bobby “Blue” Bland , Peggy Scott Adams , Willie Clayton , Denise LaSalle e altri, ed era stata chiamata come back vocal per gruppi ska, reggae e reggae rock come Outlaw Nation, Fishbone, Israel Vibrations, Bad Brains e altri, esperienze che le hanno permesso di sviluppare una grande presenza scenica.

Nel frattempo, però, era in un rifugio per senzatetto, la famiglia e gli amici sono intervenuti sostenendola nel trasferirsi ancora una volta nel Mississippi dove è avvenuta la svolta definitiva, firmando con Dechamp Records nel 2013 e registrando l’album di debutto “Tell You What I Know” con i produttori Grady Champion e Carole DeAngelis.

L’album è stato pubblicato con grande successo di critica nella primavera del 2014.
Nel 2016 esce il secondo lavoro discografico “Raw Sugar” e da quel periodo in poi J.J. non si è più fermata…